venerdì 27 gennaio 2012

Vi sentite più ricci o volpi?

Tra i frammenti di di Archiloco c'è un verso che dice:" La volpe sa molte cose, ma il riccio ne sa una grande".
Gli studiosi non si sono trovati d'accordo sulla esatta interpretazione di queste oscure parole, le quali possono anche significare semplicemente che la volpe con tutta la sua astuzia, è sconfitta dall’unica difesa di cui I riccio dispone.

Ma il verso può essere assunto, in senso figurato, a indicare una delle più profonde differenze che dividono gli scrittori, I pensatori, e addirittura gli esseri umani in generale.
Esiste infatti un grande divario tra tra coloro, da una parte, che riferiscono tutto a una visione centrale, a un sistema più o meno coerente o articolato, con regole che li guidano a capire, a pensare e a sentire - un principio ispiratore, unico e universale, il solo che può dare un significato a tutto ciò che essi sono e dicono -, e coloro, dall’altra parte, che perseguono molti fini, spesso disgiunti e contraddittori, magari collegati soltanto genericamente, de facto, per qualche ragione psicologica o fisiologica, non unificati da un principio morale o estetico.

Le persone di questa seconda categoria conducono esistenze, compiono azioni e coltivano idee che sono centrifughe piuttosto che centripete, e il loro pensiero è disperso o diffuso poiché si muove su molti piani, coglie l’essenza da una vasta varietà di esperienze e di temi per ciò che questi sono in se, senza cercare, consciamente o in consciamente, di inserirli in (o di escluderli da) una visione unitaria, immutabile, onnicomprensiva, a volte contraddittoria e incompleta, a volte fanatica.


La personalità intellettuale o artistica del primo tipo appartiene ai ricci, la seconda alle volpi; e senza insistere in una rigida dicotomia, senza neanche preoccuparci troppo di cadere in qualche contraddizione, possiamo dire che, in questo senso, Dante appartiene alla prima categoria, Shakespeare alla seconda; Platone, Lucrezio, Pascal, Hegel, Dosotevskij, Nietsche, Ibsen, Proust, sono in varia misura ricci; Erodoto, Aristototele, Montaigne, Erasmo, Molière, Goethe, Puskin, Balzac, Joyce sono volpi.


Il riccio e la volpe - Isaiah Berlin
Edizioni ADELPHI
Incipit

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