Avrei potuto dire acoltare musica, è vero. Ma la sublimazione di quando uno ascolta un qualsiasi pezzo musicale è muoversi.
Fateci caso. Anche ascoltando pezzi di musica classica, quando arriva il tema principale o un interludio particolarmente piacevole, chi lo ascolta, anche senza volerlo, ha bisogno di apostrofarlo con un movimento: anche questa è una forma di ballo.
Lo vedo come uno strumento che serve a interagire in tempo reale con i nostri sentimenti.
Anche quando ascoltate un pezzo particolarmente struggente o commovente avete voglia di interagire con i vostri sentimenti: scuotere la testa, muovere gli occhi, spostarsi per aiutare la mente a ricordare: anche questa è una impercercettibile forma di ballo.
Sì, ho estremizzato, e l’ho fatto volutamente per andare al nocciolo della questione: il ballo è vita.
Quindi chiunque esercita una professione che permette di interagire facilmente con i nostri sentimenti, deve avere, secondo me, il massimo del rispetto.
Musicisti, cantanti, Disk-Jochey, eccetera, eccetera: chapeau!
Ovvio che ci sono quelli ti piaccio di più e quelli di meno. Ma ciò non vuol dire niente. Tutti devono essere apprezzati indistintamente. Esorto quindi caldamente anche voi a compiere un gesto rituale che svolgo quotidianamente quando passeggio per la città.
Ogni qual volta m’imbatto con qualcuno seduto in un angolo a vendere strumenti di interazione con i miei sentimenti, mi fermo, apro il portafoglio e deposito nella suo bicchierino un soldino, ringraziandolo con un sorriso.
Di tutto posso fare a meno ma non rispettare chi ha cura dei miei sentimenti.
Ora, in omaggio a chi in una discoteca fuori porta mi ha sfidato su questo campo, devo svelare chi sono per me i due sacerdoti, i due grandi comunicatori di sentimenti. In realtà sarebbero quattro, e quattro saranno. Per ora, però, parto da due, con due relative canzoni.
Non ho dubbi per me sono il Re e la Regina. Morti entrambe, e me ne dispiace tantissimo.
Mi piace ricordarli lassù a parlare insieme. Magari a una festa col bicchiere in mano a parlare di noi e a come ci hanno fatto divertire.
A discutere di quale potrebbe essere la loro migliore canzone, quella che è riuscita maggiormente a non poterci fare a meno di alzarci dalla sedia per potere almeno spostare avanti il nostro piede destro, poi portarlo indietro; per poi passare al nostro sinistro e portare anche questo indietro.
E poi visto che c’è , perché no: rifarlo!
Magari aiutandosi col bacino: il bacino che spinge in avanti prima il piede destro e poi il sinistro. E trovarci gusto: tanto che sono anche le braccia a portare avanti il bacino, che a sua volta muove il destro e il sinistro.
Con le ginocchia che si piegano: no, non lo hai voluto tu, ma loro lo fanno lo stesso, con te che assecondi, perché consideri che sia giusto farlo.
Il Re: “ Caro Freddy, per me rimane sempre 'Blame in to the boogie'. Con dietro tutti i miei fratellini che suonano tutti insieme.”
La Regina:" Vero. Piace anche a me, Michael. Io invece penso a 'Don't stop me now'. Si penso vada bene per quelli."Il Re: "Sì, li vedo. E come si fa a dirlo a Giacomino? Al loro DJ laggiù, che sta passando dischi a quei tardoni dei suoi amici?"
La Regina: "Tranquillo, ha già capito. Lo vedi? Ha già alzato gli occhi in cerca di ispirazione: ci ha visto."
Sono le mie, fermi. Mi fa piacere che sian queste le canzoni di cui parlano in quella festa lassù mentre ci guardano. E noi giù a ballare, ogni tanto alzando la testa, ringraziandoli per tutti bei momenti che ci hanno fatto e che ci faranno passare.
Ancora grazie.
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mi piace ��
RispondiEliminaGrazie, cococco
Eliminala mia regina ;Take a walk on the wild side: du dudù...impossibile non ballarla!
RispondiEliminaVero, piace anche a me!
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