domenica 22 dicembre 2013

Il bello così come non è mai stato



- Carina, cavolo.
- Chi? Quella lì?
- Certo, lei. Veramente, belloccia.
- Mah.
- Mah, che?
- Sì, sì ...
- Sì, sì, che? Vorresti dire che non è toppissima?
- Fianchi un po' larghi.
- Fianchi un po' larghi? Ma che dici 
- Giovanni? Ma l'hai vista bene? Lascia stare che potrebbe essere mia nipote. Apprezza  un complimento oggettivo: lei è un esempio di canone di sicura bellezza. E che poi ....
- Canone di sicura bellezza, boh.
- Sì, caro. Lei è un canone di sicura bellezza. Un po' come "La Venere di Milo", lo era per l'Antica Grecia.
- Senti, Milo. Non ti ho detto che non è bella. E' farla passare, come hai detto ....?
- Canone di sicura bellezza.
- Ecco, sì, sì, canone ..... Mi sa che ce ne vuole. E ora che fai? Telefoni?
- Toh, guarda. Wikipedia. È lei: La Venere di Milo.
- Ah, è lei?
- Sì, è lei.
- Lei è il canone?
- Sì, lei è il canone.
- Senti, Enzo. Non te la prendere, ma tu di donne non ne capisci una sega. E ora ti lascio perché ho un appuntamento.
- Vai da quella.
- Sì, Carla.
- È da quel cesso, che vai.
- Ehhhhh, te ne sei preso a male. E tutto perché t'ho offeso la tua Milo, che poi oltretutto è anche una statua, e per giunta senza braccia.
- Vai, vai, Giovanni.
- Vado, Enzo.
- Ciao, Giovanni. Salutami il tuo cesso.

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In cento anni cambiò tutto. E ciò avvenne in Grecia tra il terzo e il primo secolo avanti cristo. 
Porto due opere a confronto: 
- Polimede di Argo - I fratelli Cleobi e Bitone - 615-590 a.C. - Museo archeologico di Atene 
Parassitele - Ermete con Dionisio fanciullo - 340 a.C.    - Museo archeologico di Olimpia. 

E ora si parte: 

Nel sesto  secolo avanti Cristo chi realizzava arte veniva considerato alla stregua di una lavoratore comune, tanto da passare inosservato o quanto meno irrilevante rispetto all'opera eseguita. La classica marchetta, tanto per banalizzare ;).


Dopo duecento anni, invece, il marchio di fabbrica comincia a essere rilevante: le biografie degli artisti scritte in quell'epoca ne sono evidente riprova. 

Ma è sempre l'abito che fa il monaco. 

- Polimede di Argo - il fratelli Cleobi e Bitone - 615-590 a.C. Museo archeologico di Atene 


Le sculture a partire del sesto secolo a. C.  raffigurano gli stessi personaggi di un paio di secoli dopo, ma mentre  le prime ne danno parvenza e sono poco inclini a raffigurare i particolari, quelle del periodo preso a confronto, ne scavano il profondo alla ricerca del dettaglio, fino a enfatizzarlo al punto di renderlo sinonimo di perfezione. 


Mai troveremo in queste, nasi torti o ipertrofici particolari anatomici. 

È tale la perfezione che le sembianze umane vengono usate dagli scultori del quarto  secolo a.C. per immortalare in marmo le divinità mitologiche in cui tutti i greci credevano. Fino a rendere quei canoni una cartina di tornasole per valutare l'oggettiva bellezza del tempo.

Parassitele - Ermete con Dionisio fanciullo - 340 a.C.    Museo archeologico di Olimpia.

 Armonia e perfezione sono elementi imprenscindibili per far arte in Grecia, fino a quando a calcare la scena arriverà' Alessandro Magno. 



Da allora  sara' il binomio artistico  costituito dalla forza e dalla potenza a soppiantare il culto della bellezza fine a se stessa. 
Dimostrazione ne è l'opera di seguito riportata che ben rispetta ciò che si voleva nell'epoca ellenica rappresentare. 

In duecento  anni tutto cambio'. 
E l'arte, anche a millenni di distanza, ne sta ricevendo ancora i benefici.  
Non solo l'arte romana ma quella rinascimentale, post-rinascimentale e le epoche subito dopo.  
E ancora oggi tanti artisti intraprendono nuove strade ispirandosi al glorioso passato. 


Ricordo a tutti con piacere che nel Trecento, propri o nella mia  Firenze,   allora antico centro mercantile,  gli artisti ritenevano che toccava a loro ricostruire arte, scienza e cultura andate distrutte con l'avvento dei barbari. 
Alessandro, Atenodoro e Polidoro di Rodi - Laconte con i figli - 175-150 a.C. Museo Pio-Clementini dei Musei Vaticani  


Insomma, un passato che poteva essere rivissuto aprendo una nuova era. 
Ma questa è un altra storia ;) .

 E andando per musei: al Museo Archeologico di Atene, sontuoso e suggestivo; al Louvre a Parigi, bello e romantico con la sua Venere di Milo; e non per ultimi negli enigmatici  musei vaticani, gli  intrecci col passato si sciolgono conducendo il nostro pensiero a Parassitele: alla sua concretezza, alla sua capacità di definire il bello così come non è mai stato.



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