venerdì 21 giugno 2013

ALLERGIA







Getto la tovaglia sulla tavola e corro fuori a riprendere fiato:
-   Odio la primavera, odio i fiori, i pollini le api e tutto il resto! -mormoro  sottovoce mentre soffio con forza dalle narici, sperando che ciò che le ostruisce venga espulso  al più presto, ma niente da fare. Rrientro col peso e il fastidio dentro e mi rimetto al lavoro il più lontano possibile dalla finestra.


- Mirabelle è solo un raffreddore!- sussurra mia sorella scuotendo la testa.Cerco di non badarle e di non risponderle. Prejndo fra le braccia la tovaglia e infilo l’ago

-          Io penso, - Sbotta a un tratto lei.
-          che se tu fossi un po’ più calma, non ci baderesti neanche. -  ingoio la saliva e la rabbia fingendo di non sentire
-          Dopotutto un raffreddore è solo un raffreddore- si sospende su quella frase per darle enfasi e riprende

-          Lo diceva la mamma, Sharla è  un bel fiore di primavera, raggiante e fresca come una viola, Mirabelle, invece,  è così brutta e assomiglia a un cactus!-  scoppia a ridere di colpo come fa lei,  la detesto.

La storia che  mia sorella si ostina a raccontare, a modo suo, è completamente diversa ma non  reagisco non oggi.
-          Cactus vieni un po’ qua vicino a me, senti che teporino.- balbetta ancora  quella mentecatta di Sharla mettendo le braccia fuori dalla portafinestra

Risponde un mio starnuto uscito da solo. Mia sorella lo sente e si diverte un sacco.

-         Mirabelle vieni, dai, chiudo la finestra se vuoi.- non le bado.
-         Mirabelle?? –   riprende petulante.
-         Portami un po’ di ciclamino. – Capisco al volo e cerco nel paniere  la matassa di cotone mi alzo e glielo porto.

Lei allunga il braccio e io le porgo la matassa ma a un tratto mi tira in faccia delle margherite appena strappate dagli steli,,  odio i suoi scherzi ….



Riallungo il passo verso la mia postazione mentre lei strilla dal ridere: singhiozza e mi guarda mentre con le mani si comprime la bocca; distolgo lo sguardo da lei e mi rimetto a sedere.
Sharla è così, poverina, :una demente, una  donna anziana che si comporta come una bambina.


-          Mirabelle? – continua a chiamare ma non le rispondo
-          Mirabelle, dai facciamo pace …-
Non mi scomodo a risponderle e mi concentro sul lavoro.


Io e Sharla e  siamo due ricamatrici molto note nella nostra città  e abbiamo sempre un sacco di lavoro.
Questa è la stagione delle tovaglie,  ce ne ordinano di tutti i tipi , con decorazioni che rimandano alla pasqua che sta per arrivare.

-          Mirabelle?- Sbraita di nuovo Sharla, alzando la voce e distogliendomi dai miei pensieri,
-          Dimmi. – articolo dopo alcuni minuti.
-          Stai ancora male?- fa la voce da bambina piccola usando il falsetto.
-          No, sto meglio … - sussurro fra i denti, mentendole e cercando d’ignorare l’ostruzione che oltre al naso mi  provoca un forte dolore fronte e alla mascella


-          Allora perché non metti su un po’ di te al tiglio, sono le cinque! –  mi alzo di scatto come se la mia sedia fosse foderata di spilli, raggiungo la cucina e preparo il te, lo servo a mia sorella e poi mi rimetto al lavoro.

Tampono il naso che mi cola poi riprendo l’ago in mano
-           Mirabelle? – continua  ancora a urlare Sharla
-          Non ci devi badare al raffreddore, pensa a qualcos'altro e quello passa ….-

 In quelle parole riconosco quell'oca di mia sorella, lei che da ottobre a marzo passa da una bronchite all'altra, da un attacco di asma all'altro, a primavera dimentica tutto e rifiorisce come una rosa ma non solo  rinfaccia  ogni  starnuto.

Io che per molti mesi l’anno mi sorbisco il suo continuo  e fastidioso sputacchiare.

-          Mirabelle? -  continua l’idiota
-          Ti ho detto chi mi ha domandato di te? – urla Sharla
Uno starnuto precede la mia risposta
-          Miss. Camble!  Mi ha chiesto come stavi. Sai lei ti sente starnutire tutto il giorno e si preoccupa. Le ho spiegato che la tua malattia è dentro la testa.-



La vorrei anche  strozzare ma non le bado.

-          Mi ha detto che anche  che Lawrence le ha chiesto di te e che è molto preoccupato per la tua salute….- anche se non la guardo so che adesso fa la faccetta, lei è convinta che Lawrence si è innamorato di me ma non è vero.  Poi a me non piace.


-        Mirabelle  hai capito Lawrence ha chiesto di te…..-

Mi soffio il naso, coprendo la voce fastidiosa di Sharla.

Io e Lawrence siamo solo buoni amici, lui è un ottimo scacchista e un bravo insegnate di matematica, durante le vacanze invernali, quando mia sorella è costretta a letto per la febbre, viene a farmi compagnia  dopo cena, io gli offro una tazza di te e poi facciamo una lunga partita , è un uomo senza grilli per la testa.


-          Mirabelle? – continua a blaterare Sharla
-          Sai chi è arrivata in città? – sono curiosa ma non chiedo
-          Sandra ….. – Sandra è una mia buon’amica, sono contenta che sia in città almeno potremo vederci.
-          Suo marito è rimasto a Londra è venuta con i bambini e suo fraatello come si chiama già? –
Clayton.  Rispondo in silenzio.
-          Rimangono per due settimane, lei è di nuovo incinta …. E, a quanto pare, il senatore  l’ha spedita in campagna per farle respirare un p’ di aria buona e  anche, direi soprattutto, per togliersela dai piedi, dicono che sia pieno di amanti. Me lo ha detto miss Camble…-

Ah, un altro figlio, ma ne ha già sei, povera Sandra, alla sua età.   Com'è stato generoso Clayton ad accompagnarla…

-          Clayton  non si è sposato…. – parla ancora Sharla
-           Miss. Camble mi ha detto che è ancora un bell'uomo… tu lo conoscevi, vero?-
-          Lo conoscevo…. – rispondo.
 Mia sorella ridacchia.
-          Direi l’hai quasi sposato…..ah ah ah – ride ancora poi comincia a tossire convulsamente.
-          Probabilmente la tua asma sta peggiorando…!- penso trionfante
Infilo di nuovo l’ago, il filo si è di nuovo spezzato, dovrò parlarne con il fornitore.




- Speriamo arrivi  presto questa Pasqua e si porti via tutte queste tovaglie, non ne posso più di ricamare conigli, uova...-  sussurro sottovoce, nessuno mi risponde.

Finalmente Sharla si è azzittita.
Piego con cura la tovaglia finita e la incarto nella carta velina poi, con calma, mi alzo in piedi e raggiungo Sharla che dorme come una bambina:con la bocca aperta.
Ha due rivoli di saliva biancastra che le scendono ai lati della bocca.

-          Ehi Sharla, come potevo sposarmi e lasciare te sola -  le sussurro alle orecchie, poi  le prendo il polso  fra le mani cercando il battito  allora la tiro su e la trascino  fino alla camera, lei  tanto non si sveglia più.


L’adagio sul letto, le tolgo le scarpe e le ravvivo i capelli.
A chi, domani,verrà a trovarla dirò:
-          E ’ morta dal ridere….-

Rientro in cucina e verso il te nel lavandino

Il veleno per i topi è quasi tutto nel fondo, eppure ha fatto il suo effetto, sciacquo bene la caraffa prima di rimetterla al suo posto.




Quindi  esco in giardino a chiamare Miss. Camble, dovrò far finta che mi dispiaccia.

Billa

2 commenti:

  1. ahahhahah me sa che non berrò nulla...da te all'ora del tea....

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    1. lo sai che detesto le noiosità, tu non corri alcun pericolo...

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