Getto la tovaglia sulla tavola e corro fuori a riprendere fiato:
- Odio la primavera, odio i fiori, i pollini le api e tutto il resto! -mormoro sottovoce mentre soffio con forza dalle narici, sperando che ciò che le ostruisce venga espulso al più presto, ma niente da fare. Rrientro col peso e il fastidio dentro e mi rimetto al lavoro il più lontano possibile dalla finestra.
- Mirabelle è solo un raffreddore!- sussurra mia sorella scuotendo la testa.Cerco di non badarle e di non risponderle. Prejndo fra le braccia la tovaglia e infilo l’ago
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- che se tu fossi un po’ più calma, non ci baderesti neanche. - ingoio la saliva e la rabbia fingendo di non sentire
- Dopotutto un raffreddore è solo un raffreddore- si sospende su quella frase per darle enfasi e riprende
- Lo diceva la mamma, Sharla è un bel fiore di primavera, raggiante e fresca come una viola, Mirabelle, invece, è così brutta e assomiglia a un cactus!- scoppia a ridere di colpo come fa lei, la detesto.
La storia che mia sorella si ostina a raccontare, a modo suo, è completamente diversa ma non reagisco non oggi.
- Cactus vieni un po’ qua vicino a me, senti che teporino.- balbetta ancora quella mentecatta di Sharla mettendo le braccia fuori dalla portafinestra
Risponde un mio starnuto uscito da solo. Mia sorella lo sente e si diverte un sacco.
- Mirabelle vieni, dai, chiudo la finestra se vuoi.- non le bado.
- Mirabelle?? – riprende petulante.
- Portami un po’ di ciclamino. – Capisco al volo e cerco nel paniere la matassa di cotone mi alzo e glielo porto.
Lei allunga il braccio e io le porgo la matassa ma a un tratto mi tira in faccia delle margherite appena strappate dagli steli,, odio i suoi scherzi ….
Riallungo il passo verso la mia postazione mentre lei strilla dal ridere: singhiozza e mi guarda mentre con le mani si comprime la bocca; distolgo lo sguardo da lei e mi rimetto a sedere.
Sharla è così, poverina, :una demente, una donna anziana che si comporta come una bambina.
- Mirabelle? – continua a chiamare ma non le rispondo
- Mirabelle, dai facciamo pace …-
Non mi scomodo a risponderle e mi concentro sul lavoro.
Io e Sharla e siamo due ricamatrici molto note nella nostra città e abbiamo sempre un sacco di lavoro.
Questa è la stagione delle tovaglie, ce ne ordinano di tutti i tipi , con decorazioni che rimandano alla pasqua che sta per arrivare.
- Mirabelle?- Sbraita di nuovo Sharla, alzando la voce e distogliendomi dai miei pensieri,
- Dimmi. – articolo dopo alcuni minuti.
- Stai ancora male?- fa la voce da bambina piccola usando il falsetto.
- No, sto meglio … - sussurro fra i denti, mentendole e cercando d’ignorare l’ostruzione che oltre al naso mi provoca un forte dolore fronte e alla mascella
- Allora perché non metti su un po’ di te al tiglio, sono le cinque! – mi alzo di scatto come se la mia sedia fosse foderata di spilli, raggiungo la cucina e preparo il te, lo servo a mia sorella e poi mi rimetto al lavoro.
Tampono il naso che mi cola poi riprendo l’ago in mano
- Mirabelle? – continua ancora a urlare Sharla
- Non ci devi badare al raffreddore, pensa a qualcos'altro e quello passa ….-
In quelle parole riconosco quell'oca di mia sorella, lei che da ottobre a marzo passa da una bronchite all'altra, da un attacco di asma all'altro, a primavera dimentica tutto e rifiorisce come una rosa ma non solo rinfaccia ogni starnuto.
Io che per molti mesi l’anno mi sorbisco il suo continuo e fastidioso sputacchiare.
- Mirabelle? - continua l’idiota
- Ti ho detto chi mi ha domandato di te? – urla Sharla
Uno starnuto precede la mia risposta
- Miss. Camble! Mi ha chiesto come stavi. Sai lei ti sente starnutire tutto il giorno e si preoccupa. Le ho spiegato che la tua malattia è dentro la testa.-
La vorrei anche strozzare ma non le bado.
- Mi ha detto che anche che Lawrence le ha chiesto di te e che è molto preoccupato per la tua salute….- anche se non la guardo so che adesso fa la faccetta, lei è convinta che Lawrence si è innamorato di me ma non è vero. Poi a me non piace.
- Mirabelle hai capito Lawrence ha chiesto di te…..-
Mi soffio il naso, coprendo la voce fastidiosa di Sharla.
Io e Lawrence siamo solo buoni amici, lui è un ottimo scacchista e un bravo insegnate di matematica, durante le vacanze invernali, quando mia sorella è costretta a letto per la febbre, viene a farmi compagnia dopo cena, io gli offro una tazza di te e poi facciamo una lunga partita , è un uomo senza grilli per la testa.
- Mirabelle? – continua a blaterare Sharla
- Sai chi è arrivata in città? – sono curiosa ma non chiedo
- Sandra ….. – Sandra è una mia buon’amica, sono contenta che sia in città almeno potremo vederci.
- Suo marito è rimasto a Londra è venuta con i bambini e suo fraatello come si chiama già? –
Clayton. Rispondo in silenzio.
- Rimangono per due settimane, lei è di nuovo incinta …. E, a quanto pare, il senatore l’ha spedita in campagna per farle respirare un p’ di aria buona e anche, direi soprattutto, per togliersela dai piedi, dicono che sia pieno di amanti. Me lo ha detto miss Camble…-
Ah, un altro figlio, ma ne ha già sei, povera Sandra, alla sua età. Com'è stato generoso Clayton ad accompagnarla…
- Clayton non si è sposato…. – parla ancora Sharla
- Miss. Camble mi ha detto che è ancora un bell'uomo… tu lo conoscevi, vero?-
- Lo conoscevo…. – rispondo.
Mia sorella ridacchia.
- Direi l’hai quasi sposato…..ah ah ah – ride ancora poi comincia a tossire convulsamente.
- Probabilmente la tua asma sta peggiorando…!- penso trionfante
Infilo di nuovo l’ago, il filo si è di nuovo spezzato, dovrò parlarne con il fornitore.
- Speriamo arrivi presto questa Pasqua e si porti via tutte queste tovaglie, non ne posso più di ricamare conigli, uova...- sussurro sottovoce, nessuno mi risponde.
Finalmente Sharla si è azzittita.
Piego con cura la tovaglia finita e la incarto nella carta velina poi, con calma, mi alzo in piedi e raggiungo Sharla che dorme come una bambina:con la bocca aperta.
Ha due rivoli di saliva biancastra che le scendono ai lati della bocca.
- Ehi Sharla, come potevo sposarmi e lasciare te sola - le sussurro alle orecchie, poi le prendo il polso fra le mani cercando il battito allora la tiro su e la trascino fino alla camera, lei tanto non si sveglia più.
L’adagio sul letto, le tolgo le scarpe e le ravvivo i capelli.
A chi, domani,verrà a trovarla dirò:
- E ’ morta dal ridere….-
Rientro in cucina e verso il te nel lavandino
Il veleno per i topi è quasi tutto nel fondo, eppure ha fatto il suo effetto, sciacquo bene la caraffa prima di rimetterla al suo posto.
Quindi esco in giardino a chiamare Miss. Camble, dovrò far finta che mi dispiaccia.
Billa
- Portami un po’ di ciclamino. – Capisco al volo e cerco nel paniere la matassa di cotone mi alzo e glielo porto.
Lei allunga il braccio e io le porgo la matassa ma a un tratto mi tira in faccia delle margherite appena strappate dagli steli,, odio i suoi scherzi ….
Riallungo il passo verso la mia postazione mentre lei strilla dal ridere: singhiozza e mi guarda mentre con le mani si comprime la bocca; distolgo lo sguardo da lei e mi rimetto a sedere.
Sharla è così, poverina, :una demente, una donna anziana che si comporta come una bambina.
- Mirabelle? – continua a chiamare ma non le rispondo
Non mi scomodo a risponderle e mi concentro sul lavoro.
Io e Sharla e siamo due ricamatrici molto note nella nostra città e abbiamo sempre un sacco di lavoro.
Questa è la stagione delle tovaglie, ce ne ordinano di tutti i tipi , con decorazioni che rimandano alla pasqua che sta per arrivare.
- Mirabelle?- Sbraita di nuovo Sharla, alzando la voce e distogliendomi dai miei pensieri,
- Dimmi. – articolo dopo alcuni minuti.
- Stai ancora male?- fa la voce da bambina piccola usando il falsetto.
- No, sto meglio … - sussurro fra i denti, mentendole e cercando d’ignorare l’ostruzione che oltre al naso mi provoca un forte dolore fronte e alla mascella
- Allora perché non metti su un po’ di te al tiglio, sono le cinque! – mi alzo di scatto come se la mia sedia fosse foderata di spilli, raggiungo la cucina e preparo il te, lo servo a mia sorella e poi mi rimetto al lavoro.
Tampono il naso che mi cola poi riprendo l’ago in mano
- Mirabelle? – continua ancora a urlare Sharla
- Non ci devi badare al raffreddore, pensa a qualcos'altro e quello passa ….-
In quelle parole riconosco quell'oca di mia sorella, lei che da ottobre a marzo passa da una bronchite all'altra, da un attacco di asma all'altro, a primavera dimentica tutto e rifiorisce come una rosa ma non solo rinfaccia ogni starnuto.
Io che per molti mesi l’anno mi sorbisco il suo continuo e fastidioso sputacchiare.
- Mirabelle? - continua l’idiota
- Ti ho detto chi mi ha domandato di te? – urla Sharla
Uno starnuto precede la mia risposta
- Miss. Camble! Mi ha chiesto come stavi. Sai lei ti sente starnutire tutto il giorno e si preoccupa. Le ho spiegato che la tua malattia è dentro la testa.-
La vorrei anche strozzare ma non le bado.
- Mi ha detto che anche che Lawrence le ha chiesto di te e che è molto preoccupato per la tua salute….- anche se non la guardo so che adesso fa la faccetta, lei è convinta che Lawrence si è innamorato di me ma non è vero. Poi a me non piace.
- Mirabelle hai capito Lawrence ha chiesto di te…..-
Mi soffio il naso, coprendo la voce fastidiosa di Sharla.
Io e Lawrence siamo solo buoni amici, lui è un ottimo scacchista e un bravo insegnate di matematica, durante le vacanze invernali, quando mia sorella è costretta a letto per la febbre, viene a farmi compagnia dopo cena, io gli offro una tazza di te e poi facciamo una lunga partita , è un uomo senza grilli per la testa.
- Mirabelle? – continua a blaterare Sharla
- Sai chi è arrivata in città? – sono curiosa ma non chiedo
- Sandra ….. – Sandra è una mia buon’amica, sono contenta che sia in città almeno potremo vederci.
- Suo marito è rimasto a Londra è venuta con i bambini e suo fraatello come si chiama già? –
Clayton. Rispondo in silenzio.
Ah, un altro figlio, ma ne ha già sei, povera Sandra, alla sua età. Com'è stato generoso Clayton ad accompagnarla…
- Clayton non si è sposato…. – parla ancora Sharla
- Miss. Camble mi ha detto che è ancora un bell'uomo… tu lo conoscevi, vero?-
- Lo conoscevo…. – rispondo.
Mia sorella ridacchia.
- Direi l’hai quasi sposato…..ah ah ah – ride ancora poi comincia a tossire convulsamente.
- Probabilmente la tua asma sta peggiorando…!- penso trionfante
Infilo di nuovo l’ago, il filo si è di nuovo spezzato, dovrò parlarne con il fornitore.
- Speriamo arrivi presto questa Pasqua e si porti via tutte queste tovaglie, non ne posso più di ricamare conigli, uova...- sussurro sottovoce, nessuno mi risponde.
Finalmente Sharla si è azzittita.
Piego con cura la tovaglia finita e la incarto nella carta velina poi, con calma, mi alzo in piedi e raggiungo Sharla che dorme come una bambina:con la bocca aperta.
Ha due rivoli di saliva biancastra che le scendono ai lati della bocca.
- Ehi Sharla, come potevo sposarmi e lasciare te sola - le sussurro alle orecchie, poi le prendo il polso fra le mani cercando il battito allora la tiro su e la trascino fino alla camera, lei tanto non si sveglia più.
L’adagio sul letto, le tolgo le scarpe e le ravvivo i capelli.
A chi, domani,verrà a trovarla dirò:
- E ’ morta dal ridere….-
Rientro in cucina e verso il te nel lavandino
Il veleno per i topi è quasi tutto nel fondo, eppure ha fatto il suo effetto, sciacquo bene la caraffa prima di rimetterla al suo posto.
Billa
ahahhahah me sa che non berrò nulla...da te all'ora del tea....
RispondiEliminalo sai che detesto le noiosità, tu non corri alcun pericolo...
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