Ignoro come sopportasse mio padre quella perdita, ma so che non se ne consolò mai. Credeva di ritrovarla in me, senza poter dimenticare che io gliel'avevo tolta; non mi abbracciò mai senza ch'io avvertissi che un rimpianto amaro si mescolava alle carezze nei suoi sospiri e nelle sue strette convulse: il che non me le rendeva se non più tenere. Quando mi diceva: - Gian Giacomo parliamo di tua madre, - gli rispondevo: - Bene, papà, piangiamo allora; - e questa sola parola gli faceva salire le lacrime agli occhi . - Ah! - prorompeva gemendo, - rendimela, consolami della sua perdita, riempi il vuoto che ha lasciato nell'anima. Credi forse che ti vorrei tanto bene, se tu fossi solo mio figlio? - Quarant'anni dopo averla persa, morì nelle braccia di una seconda moglie, ma col nome della prima sulle labbra e la sua immagine in fondo al cuore.
Tali furono gli autori dei miei giorni, e di tutti i doni che il cielo aveva loro prodigato, il solo che mi legarono fu un cuore sensibile; esso aveva fatto la loro felicità, mentre determinò tutte le sventure della mia vita.
CONFESSIONI - Jean Jacques Rosseau
Edizioni BUR
Pagina 25
Nessun commento:
Posta un commento