giovedì 24 settembre 2015

Sana e consapevole virile bontà

Quando sei di fronte all'altrui sofferenza, è dura trovare parole tenere per esprimersi.

Sarà giusto usarle? Porteranno sollievo?

Una volta offerte, se la reazione è scomposta e irritata, arranchi.

D'altronde è ovvio!  Cosa se ne possono fare delle tue gentilezze, pensi,  quando questo succede.
Ma poi, forse per eccessivo amore, entri in una spirale di dubbi mettendoti in discussione.
E ora? Che faccio, ci riprovo? Sì, ci riprovo,  ma se  le reazione sarà identica?

Di fronte a questi amletici  dubbi metti in discussione tutto te stesso, e questo solo per una reazione che non ti aspettavi:
- questa forza interiore che ti spinge a una pragmatica bontà  verso l'altro verrà veramente valutata nella sua completa virilita', come frutto di una consapevole scelta d'amore?
- oppure  non sarà mica che  questo atteggiamento risulti arrendevole?  Un connotato di frustrante rassegnazione: della serie lo faccio perchè mi hai plagiato; senza te non posso stare; trattami pure male, tanto io continuerò a supplicare il tuo amore anche se tu non mi ami (sob)?

Domande si susseguono a domande, quando sono in ballo i tuoi personali sentimenti; delle volte non dormi nemmeno.

Alla fine di tante elucubrazioni arrivi sempre, seppure con enorme fatica,  a pensare che l'offerta di una virile bontà paghi sempre.

Arrivi a pensare  che sia giusto concedersi all'altro sempre e comunque, anche di fronte a guai inqualificabili: colui che offre dolcezza ha dalla sua la consapevole forza dell'onestà, del suo amore, che se sincero non dovrebbe temere mai niente.

Chi ha il dono di riceverlo non è tenuto a restituirlo in pari dose: non è una gara; e se vorrà rifarsi,  ci sarà il tempo per farlo, chi ha il dono riceverlo avra' il tempo di valutarlo nella sua completa interezza.

Secondo me, in amore, figlio o compagna, non fa molta differenza,

Io ad esempio sono molto affezionato a mio figlio: e anche se è maggiorenne non cambia poi niente:  l'amore per lui se non è aumentato non è di certo diminuito; tutt'oggi mi trovo spesso ad arrampicarmi su di lui per strappargli un bacio, e penso che in fondo piaccia anche a lui.

Fin da piccolo è astato abituato ad essere accolto con buoni modi e non sempre ricambiati come vorrei. Ma che vuol dire? Vale la regola della virile bonta'.

Rimane  l'estrema  consapevolezza che volere bene è un diritto da esplicare come meglio uno crede, e non un dovere.

Il solo dovere è non mentire ne a se stessi e ne agli altri: in amore  questa è l'unica regola che vale.

Sana e consapevole virile bontà, insomma.



Dipinti di Pascal Vilcollet e Clare Elsaesser

Racconti - Gomitolo

giovedì 2 luglio 2015

Un secchio pieno di speranza

Un foto apparsa all'improvviso ti dona un ricordo insperato, riportandoti per un attimo bambino.

Un sorriso sfugge al pensiero di quando lanciavi un secchio nel fiume dalla terrazza del ristorante di tua zia.

Indugiavi prima di tirarlo su,  dandoti l'idea di pescare il tuo futuro.

Sentirlo sempre più pesante mentre si riavvicinava a te, di rendeva felice e impaziente.

Un secchio pieno di sogni e certezze, era ciò che  speravi di pescare.

Vedendo il secchio pieno di acqua ma senza niente dentro,
non provavi delusione, ma un incitamento a riprovare, e riprovare, e riprovare.

E forse oggi, a distanza di così tanto tempo, questa foto mi fa restituito
la certezza  dei miei sogni.

La vita è bella quando si acquisisce coscienza in ogni cosa in cui si crede e si fa. Anche se, spesso ti concede solo  incertezze.

L'importante è crederci; affidarsi a quel cordone ombellicale che da  piccino ti permetteva di tirare secchi pieni di speranza.

Sì, quel filo a cui era  legato quel secchio  permettendoti a fatica di tirarlo su,  è rimasto e rimarrà  il tuo cordone ombellicale  a cui sei sempre stato legato. 

E questa volta, seppure per un attimo, ti ha restituito,  te stesso, come eri, come sei.



Foto: Terraza sul fiume Bidente di S.Sofia (Forlì)

Poesie: Gomitolo 

giovedì 26 febbraio 2015

Si scrive per questo

Scrivo per ricercare convinzioni sedimentate negli anni,
ma non per questo indiscusse.

Rileggendomi, le parole appaio cardini su cui poggia la mia esistenza.

Perché scrivere?
E' solo un dovere per il prossimo.

Per coloro che pensando medesime cose possono con te condividere
gioie, ansie, paure.

In fondo, chi scrive, lo fa solo per questo.



Poesie - Gomitolo


venerdì 13 febbraio 2015

Stelle che cadono

Ondate di emozioni, come soffi
di vento improvvisi,
ti avvolgono cogliendoti impreparato.

Credendoti stella, allora,
non interferivano sul tragitto 
a cui pensavi di essere predestinato.

Ora realizzi che non è così: 
non venti, ma irrazionali eventi sono ciò contro cui devi combattere, 
capaci da mutare stelle in foglie.

Ingiallendo, non avranno più gioco del vento, 
destinate a cadere, anche loro, 
di fronte al loro ineluttabile destino.


Quadro - Notte stellata (Vincent Van Gogh) - Museo di arte moderna, New York
Poesie - Gomitolo

martedì 23 dicembre 2014

La spese della vigilia di Natale


Andare a fare la spesa la Vigilia di Natale ha sempre un sapore diverso: esce dalla semplice routine quotidiana.

La condivisione di una esigenza comune  in questa speciale occasioni fa pensare al valore dello stare insieme.

La magia è riuscire a farla lontano da stereotipi, come il consumismo e la voracità nell'atto di compierla. 


Con attenzione, possibilmente, riflettendo sul valore del perché e come la fai tu, insieme agli altri.


Come se il supermercato di colpo fosse  diventato una chiesa, e riempire il carrello partecipare alla cerimonia della vigilia di Natale. 


Sì, mi viene di farla così: riflettendo. 


Riflettendo su chi questo rituale nemmeno se lo sogna: ai senza tetto; a chi desidera uno sbarco, a chi non c'è più. 

Per questo oggi andrò a fare la spesa in un modo diverso da tutti gli altri giorni, ma identico a tutti quelli delle mie vigilie di Natale: stesso modo, con gli stessi pensieri, tali e quali.


Buon Natale





    La spesa della vigilia di Natale
Poesie-Gomitolo


Quadro 
   Vucciria - Renato Guttuso (1974)
Cm. 300 x 300
Palazzo Chiaromonte-Steri - Palermo 



venerdì 1 agosto 2014

Passi lungo un corridoio


      Sto ascoltando per l'ennesima volta Show di Beth Gibson. 
L'ho lasciato con tanti vecchietti come lui: tutti silenziosi e intenti a guardarsi, in attesa del loro turno.

Non sono preoccupato: gli faranno un  intervento all'occhio destro e tornerà a guardare meglio di prima.
Prima di mettermi a sedere dove sono ora, ho percorso un lungo corridoio, un maledetto corridoio d'ospedale. Come tanti logorato dal passaggio di malati e di chi gli fa visita. 

Quanti corridoi ho percorso nell'ultimo mese, con lo sguardo basso rivolto verso queste logore mattonelle, senza essere in grado nemmeno di notarle, alla ricerca di pace e speranza.

Ripercorrendolo oggi ho capito veramente che mia madre è morta.
Vedendolo così sporco e incoerente, ho concretizzato ciò che la disperazione aveva nascosto e che la pietà rende ora visibile.
Ora di là c'è mio padre.

Fra poco attraverserà claudicante quel corridoio e io lo abbraccerò, e poi ce ne ritorneremo a casa.

Di la un mese fa c'era mia madre, che dannatamente mi manca, e che da nessuno sporco corridoio tornerà.

Dai babbo, fai presto, torniamo a casa.


Racconti - Gomitolo


La mongolfiera

Amo il presente per immaginare
quanto sarà bello il futuro.

Odio il passato di cui  
spesso mi sorprendo a parlarne.

Adoro la leggerezza 
in tutte le sue essenze.

Il presente che si libera del 
passato é la leggerezza a cui ambisco.

Mi rassicura la mia mongolfiera 
quando si immerge nelle nuvole per 
poi poi velocemente uscirne.

Volo sempre più alto e non
c'é più ragione di guardare in basso.
I particolari insignificanti della terra 
non sono più palpabili, 
e i suoi ricordi sono sfuocati.

Perché volo sempre più in alto? 
Perché la mia mongolfiera é sempre più veloce?

Mi guardo attorno, e mi accorgo 
che tu sei accanto a me.

Mi sorridi mentre mostri 
vuoti sacchetti di sabbia.

Ti sorrido e ti prendo la mano.
Ora so che c'é un motivo perché il cielo
é sempre più vicino,
e perché io, adesso, mi sento l'uomo più felice 
del mondo e del cielo.


Poesie - Gomitolo